Orasso e Cursolo

Difficoltà:

E

Dislivello:

395 mt.

Sviluppo:

7 km.

Hai fatto questa escursione?

se hai trovato un errore oppure delle variazioni invia una segnalazione.

Si, ho letto la normativa sulla Privacy e l’accetto.

Orasso e Cursolo, la via Borromea e Montevecchio

ORASSO 703 MT.

Sentieri : /

Il percorso si sviluppa nella prima parte lungo la mulattiera che collega i nuclei abitati di Orasso e Cursolo, ricalcando un tratto della cosiddetta Via Borromea. La seconda parte dell’anello porta invece all’alpeggio di Montevecchio.

 

IL PERCORSO

Il percorso inizia ad Orasso dalla piazzetta all’ingresso del paese. Si entra nel paese e si imbocca la strada lastricata a salire (segnavia con indicazione Cursolo); essa è dapprima lastricata e poi diventa sentiero, siamo su un tratto della “Via Borromea”, che prende il nome da San Carlo Borromeo in ricordo di una sua visita pastorale compiuta in valle nel 1574. Seguiamo la via fino ad arrivare all’Oratorio della Madonna del Sasso in posizione panoramica appena fuori dal paese. Da qui inizia il vero e proprio sentiero per Cursolo, che procede in falsopiano nei boschi terrazzati di castagni. Lungo la mulattiera che collega i due nuclei abitati si osserva una vasca per la lavorazione della canapa, diverse cappelle e un vecchio mulino. A Cursolo arrivati alla piazza della chiesa si imbocca il percorso per gli alpeggi in direzione di Montevecchio. Il bellissimo alpeggio, in posizione panoramica, si raggiunge attraverso un percorso che si snoda tra boschi di faggi e ridiscende poi ad Orasso, toccando ancora zone di antichi terrazzamenti a monte del paese.

 

TERRAZZAMENTI

I terrazzamenti, detti localmente piazzitt, caratterizzano il paesaggio cannobino e in questo percorso sono documentati con particolare densità attorno agli abitati di Orasso e Cursolo, che, a loro volta, sono edificati sul pendio terrazzato. Attorno ai due nuclei i terrazzi sono coltivati con orti, vigna e frutteti, a Orasso in particolare alcune aree sono piantumate con antiche varietà di mele, a seguito di un progetto di recupero. In passato sui terrazzi trovavano un posto di rilievo anche le colture della segale e della canapa tessile, oggi non più presenti. Lungo il percorso della via Borromea si incontrano invece muretti a secco e terrazzamenti all’interno di boschi di castagno da frutto.

La salita all’alpe Montevecchio si caratterizza per un ambiente naturale a boschi di faggio, presso l’alpeggio si ritrovano ancora aree terrazzate in corrispondenza dei nuclei di edifici rurali. Ridiscendendo a Orasso si ritrovano di nuovo ampie aree di bosco di castagno terrazzato a monte del paese.

In un’ampia zona di Orasso sono stati recuperati i vecchi terrazzamenti per lungo tempo abbandonati. Gli interventi di riqualificazione hanno valorizzato l’aspetto paesaggistico e la fruibilità dei luoghi: sono stati ripristinati alcuni muretti a secco e vecchi tracciati interpoderali, sono stati posati pannelli esplicativi, ma soprattutto sono state messe a dimora varietà autoctone di alberi da frutto, in particolare antiche cultivar locali di meli (Pum l’invern, Grigia di Torriana, Pum dla Paia). Inoltre l’allargamento e il rifacimento di un vecchio tracciato interpoderale tra i terrazzamenti (fruibile ora anche da persone diversamente abili), ha reso possibile il collegamento tra la strada provinciale e la storica “Strada Borromea” (testimonianza e foto di Alberto Bergamaschi).

 

PUNTI DI INTERESSE


1 - Il nucleo di Orasso e la Ca’ da grà. Il paese di Orasso presenta ancora la tipica struttura dei centri montani con gli edifici dislocati lungo il fianco della montagna e realizzati con pietra e legno. Risalendo l’abitato per imboccare la Strada Borromea una breve deviazione permette di osservare la Ca’ da grà, edificio un tempo utilizzato in autunno per l’essicazione delle castagne.


2 - Oratorio del Sasso, edificato su una preesistente cappella in seguito alla visita di San Carlo Borromeo del 1574 e completato con il portico a metà del XVIII secolo. Qui si osserva l’affresco della Madonna della Cintura, dipinto nel 1733 da Giuseppe Mattia Borgnis, mentre all’interno si trova l’affresco cinquecentesco della Madonna col Bambino di Antonio da Tradate e, tutto intorno, le figure di San Rocco, San Sebastiano, il Battesimo di Gesù e l’incontro di Maria con Santa Elisabetta, eseguiti nel 1604 dal pittore vigezzino Francesco Balconi.


3 - Al biöi è un’area con abbondanti affioramenti rocciosi, che per la loro marcata capacità di sfaldarsi secondo piani paralleli e la facilità di lavorazione anche con semplici attrezzi, sono stati utilizzati per secoli nell’architettura tradizionale e nei muri a secco dei terrazzamenti.


4 - Puzz du cavan, pozze di macerazione della canapa, coltivata in Valle già dal Medioevo, dai cui steli si otteneva una fibra tessile molto resistente. La macerazione consisteva nell’immergere completamente i fasci di canapa in acqua per almeno dieci giorni per ammorbidire la fibra. Le pozze si trovavano lontano dalle abitazioni perché la macerazione comportava l’emissione di cattivi odori.


5 - Cappelle. Lungo il percorso della via Borromea si incontrano due antiche cappelle, nelle quali purtroppo gli affreschi sono perduti.


6 - Mulino: uno dei tanti vecchi mulini presenti in gran numero in valle e utilizzati per macinare castagne e cereali.


7 - Lavatoio comunale di Cursolo, risalente alla fine del XVIII secolo situato alla periferia del paese nei pressi di un corso d’acqua che lo alimenta.


8 - Cappella di Cuslor, caratteristica cappella con portico antistante a cavallo della mulattiera per dare riparo ai viandanti, una grata in legno chiude la nicchia con l’affresco devozionale della Madonna, purtroppo quasi completamente perduto, più leggibili gli affreschi delle pareti laterali con i santi patroni di Cursolo e Orasso, Sant’Antonio Abate e San Materno.

Cursolo: nel piccolo centro abitato si incontra dapprima la graziosa piazzetta della Funtana ad Albi 9, che conserva caratteristici esempi di architettura tradizionale in pietra e legno con logge del XIV secolo e una fontana-abbeveratoio in pietra. Per le vie del paese si possono osservare altri esempi di architettura di pregio. Tra questi spicca un edificio signorile del XVII secolo, detto "Palazzetto" e la chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate 10, frutto della ricostruzione del 1899 di una chiesa più antica.


11 - Al Funtan dau Giasch: sorgenti sotterranee gestite con la creazione di tre vasche in lastre di pietra a livello del terreno, che danno luogo a quest’area per abbeverare il bestiame del vicino alpe Montevecchio.


12 - Montevecchio, alpeggio a 1100 m di quota, lega la sua storia con quella della comunità di Orasso. Era in questo luogo infatti che gli orassesi usavano caricare il bestiame durante la stagione estiva. In posizione dominante si trova il Rifugio dell’Associazione Pro Monte Vecchio che mette a disposizione la struttura previa richiesta (info: +39 0323 77249).


13 - Fontana abbeveratoio (Funtana ad l’Albi)


14 - Masso coppellato: una breve deviazione dal sentiero permette di raggiungere un grande masso erratico con coppelle incise.


15 - Cappella della SS. Pietà. Pilone votivo posto all’incrocio con il sentiero per Spoccia, ridipinto nel XX secolo, propone nella nicchia principale la SS. Pietà, sulle pareti laterali S. Antonio Abate e S. Giovanni Battista.


16 - Chiesa parrocchiale di San Materno. La Parrocchiale, dedicata a San Materno, risale alla fine del ‘600 e fu costruita come ampliamento di una preesistente chiesa dell’XI-XII secolo, di cui si conservano elementi nell’attuale sacrestia. All’interno è presente un grandioso altare ligneo di epoca barocca mentre all’esterno si alza l’elegante campanile in stile romanico alpino.


17 - Ca’ du Vécc (Casa del Vecchio). Tipica abitazione rurale caratterizzata da un lungo balcone di legno sorretto da mensole perimetrali lignee e dalla lobbia (loggia). L’edificio conserva affreschi seicenteschi con Maria in trono con ai piedi un santo (probabilmente San Materno) e un nobile con la corona del rosario. Nella casa a fianco è visibile un altro affresco con la Madonna di Loreto con San Carlo Borromeo e un altro santo.

 

DA GUSTARE

- “Tisana della Valle Cannobina” prodotta dall’Associazione dei produttori di piante officinali “Erba Böna del VCO”

- Coltivazione mele

 

PUNTI DI RISTORO

1 Orasso - Albergo Hotel Belvedere (bar e ristorante) - via Cursolo 8/A,

www.belvedereorasso.it; Tel. +39 0323 77136

10 Cursolo - Circolo ARCI “La Cursolese” - Tel. +39 347 9727939

 

ATTIVITA’ SPORTIVE E RICREATIVE

Escursionismo (www.parcovalgrande.it)

Anello di Montevecchio (percorso escursionistico)

 

ALTRE AREE DI INTERESSE

- Itinerario escursionistico “Circuito di San Carlo”/”Via Borromea”

- Museo etnografico di Gurro e della Valle Cannobina (Gurro)

- Centro di documentazione Ecomuseo del lago e dei monti (Lunecco)

- Percorso “I boschi di San Carlo”

- Percorso geologico della Valle Cannobina

- Via Geoalpina (www.piemonteoutdoor.it/it/attivita/escursionismo/geoalpina)

- paesi di Cavaglio Spoccia e Falmenta

- città di Cannobio

- Oasi WWF del Pian dei Sali a Finero

Rating 5 (1 Votes)

Follows us!

Altre escursioni in zona:

Informazioni

Difficoltà :

E

Dislivello :

395 mt.

Sviluppo :

7 km.

Tempo totale ore +/-:

4

Traccia GPS:

Segnale telefonico:

Assente

Come arrivare:

Meteo:

T = Turistico

Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

 

E = Escursionistico

Itinerari che si volgono su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi né impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici sulle montagne italiane.

 

EE = Escursionisti Esperti

Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione. Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini).

 

EEA = Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.

 

Fonte CAI

COME LEGGERE I DATI

 

Il portale Open Trek nasce dalla collaborazione tra appassionati di trekking, per dare un servizio gratuito e quanto più possibile completo a tutti coloro che vogliono fare escursioni in Ossola e zone limitrofe. Nonostante il nostro ed il vostro impegno a controllare e aggiornare tutte le informazioni non possiamo garantire l'esattezza di quest' ultime. 

Per questo motivo il portale Open Trek non si assume nessuna responsabilità per danni o incidenti derivanti da informazioni non corrette, sbagliate o mal interpretate. Tutti i tempi e le descrizioni delle escursioni sono da considerarsi solo indicativi.

 

In particolar modo il tempo indicato per l'escursione può variare sensibilmente in base alla forma fisica ed al meteo.

divider
donazione opentrek

ZERO PUBBLICITA!

Aiutami con un piccolo contributo...

divider

Gallery

Hai fatto questa escursione?

condividi le tue foto!

Carica le immagini da inviare *
Drag & Drop Files Here Browse Files

Dichiaro di essere il proprietario delle immagini e di volerle pubblicare sul vostro sito web ed i social ad esso collegati.

Si, ho letto la normativa sulla Privacy e l’accetto.

Cat. dislivello :

0/500 mt.

Cat. sviluppo :

5/10 km.

Cat. Tempo :

0/4 ore.