terrazzamenti cossogno

Difficoltà:

T

Dislivello:

200 mt.

Sviluppo:

5,4 km.

Hai fatto questa escursione?

se hai trovato un errore oppure delle variazioni invia una segnalazione.

Si, ho letto la normativa sulla Privacy e l’accetto.

Escursione Cossogno, Gaggio e Ungiasca

COSSOGNO 400 MT.

Il percorso proposto si sviluppa nei dintorni di Cossogno e della frazione di Ungiasca, che conservano ancora in buone condizioni una parte degli estesi terrazzamenti che caratterizzavano quest’angolo di Verbano nei secoli passati.
 
IL PERCORSO
Il percorso ha inizio da via Inoca, lungo la quale si trovano le cappelle della Via Crucis che termina presso l’omonimo santuario. Si segue il percorso devozionale fino al Santuario, di lì si risale tramite un sentiero fino a raggiungere la carrozzabile via A. Marchionini. Percorsa la strada fino ad un tornante si incontra sulla sinistra il sentiero per gli alpeggi di Miunchio e Nolezzo (Sentiero Natura “del castagno”), ricco di boschi con antichi terrazzamenti, da percorrere fino alla cappella del Gasc (Gaggio). Presso quest’antico luogo devozionale si imbocca la pista forestale che riporta verso la località La Cresta. Da qui si prosegue in costa lungo il sentiero che attraverso i boschi conduce fino alla frazione Ungiasca, attraversando il rio Aurelio. Dopo una visita alla frazione si rientra a Cossogno seguendo la Via Crucis fino all’Oratorio della Madonna addolorata e quindi la strada carrozzabile fino alla località La Nava. Al terzo tornante si imbocca poi la mulattiera che nei boschi scende fino a Cossogno, da dove si riprenderà via Inoca, attraverso il sentiero che costeggia e attraversa il rio Aurelio su un antico ponte in pietra. Anche la discesa da Ungiasca a Cossogno riserva scorci panoramici sul paese e sui suoi terrazzamenti.
 
I TERRAZZAMENTI
Il paesaggio terrazzato è percepibile nel percorso proposto sia lungo il tratto che si spinge fino alla cappella del Gaggio, sia nei versanti verso Ungiasca. I boschi “del Gaggio” che danno nome all’omonima cappella ci parlano delle passate tradizioni di mantenimento del bosco come bene comunitario, il termine gaggio si riferisce infatti al bosco protetto, che era gestito e le cui risorse erano sfruttate e mantenute secondo regole ben precise. Anche il bosco per essere coltivato e mantenuto richiedeva la presenza di terrazzamenti per rendere percorribili i versanti. La principale coltura dell’area terrazzata del Gaggio era quella del castagno. Nei terrazzi più prossimi ai nuclei abitati di Ungiasca e Cossogno si trovavano invece coltivazioni ad orto, frutteto e vigneto, in parte anche oggi mantenute, mentre la segale e la canapa, che un tempo occupavano un posto di primo piano, non sono più presenti.
Anche l’apicoltura aveva un ruolo nell’economia rurale del passato, nella forma dei bugni rustici collocati presso baite e cascine, mentre oggi quest’attività viene ancora praticata con arnie razionali, che si osservano in vari punti del percorso poste nei boschi terrazzati.
 
LA TESTIMONIANZA
Il versante terrazzato si estendeva sul territorio di Cossogno dal fiume S. Bernardino fino ai pascoli degli alpeggi come si vede nella cartolina d’epoca. I terrazzamenti, in dialetto cossognese “chempei”, si colgono in tracce più o meno evidenti, in alcuni tratti ancora in buono stato, più spesso sommersi dalla vegetazione. Sono costruiti con pietre di diverso taglio, dimensione e tipologia a seconda della disponibilità del luogo, dalle pietre tonde di fiume a quelle tagliate in varie forme (testimonianza di Lilia ed Elena Massera).
 
PUNTI DI INTERESSE
1. Il centro storico di Cossogno. Il centro del paese è piazza Vittorio Emanuele II, su cui si affacciano la chiesa di S. Brizio e l’antica Osteria Cossogno, ancora in funzione come ristorante e caratterizzata in facciata da un affresco raffigurante la Trinità a tre figure uguali e da una meridiana dipinta.
La Chiesa, citata per la prima volta nel 1100, si propone oggi nella forma a tre navate, raggiunta attraverso una serie di ampliamenti avvenuti tra il XVI e il XVII secolo. Dalla piazza principale si diparte l’antica via acciottolata, detta le Ruenche.
2. Via Crucis per Inoca. Il percorso della Via Crucis si estende dalla Chiesa Parrocchiale fino al Santuario di Inoca. Non si conosce l’anno in cui fu realizzata, ma è citata per la prima volta nel 1761. La prima, la seconda e la quarta stazione furono abbattute a metà del ‘900. Le cappelle rimanenti si susseguono lungo il sentiero che porta ad Inoca.
3. Santuario di Inoca. ‘Inoca’ significa luogo acquitrinoso, per l’abbondanza di acqua presente nel suolo di questa zona. L’area del Santuario è composta da tre edifici. L’Oratorio della Natività della Beata Vergine Maria fu edificato nel 1633
accanto ad una cappella dedicata alla miracolosa Madonna di Re, che ne conserva un affresco. Accanto all’oratorio c’è la “Casa dei bendìi”, così chiamata perché durante le epidemie di peste e colera era adibita a lazzaretto (bendìi erano i malati, “banditi” dalla città).
Sulla collina retrostante c’era il cimitero dei lebbrosi, identificato da una colonna in serizzo. Accanto al santuario si trova oggi un’area attrezzata per feste e picnic, immersa in una pecceta, impiantata come Parco delle Rimembranze a ricordo dei Caduti del primo conflitto mondiale.
4. Cappella della Madonna di Tirano. Cappella a pilone con affreschi in buono stato di conservazione raffiguranti la Madonna di Tirano, San Brizio e altre figure di santi.
5. Cappella del Gaggio. La cappella, di forma antica a capanna con portico antistante (XV-XVI secolo), è riccamente affrescata con la Crocifissione e la Madonna di Re.
6. Cappella in località La Cresta L’antica cappella, con struttura a capanna e porticato antistante, è stata oggetto di recenti restauri architettonici, mentre il decoro ad affresco interno è perduto.
7. Le sequoie di Villa Cresta. Oltre al bosco naturale e ai castagneti, lungo il percorso proposto in località Cresta è apprezzabile nel parco dell’omonima villa un bosco di sequoie con esemplari secolari.
8. Ponte in pietra e cascata.Il paese di Ungiasca. Il nucleo abitato di Ungiasca è caratterizzato da case a balcone di impronta ottocentesca, lungo la via acciottolata che attraverso il paese si incontra la cappella della Madonna di Re (9), caratteristica per la collocazione ad un bivio e la soluzione architettonica a due nicchie. Gli affreschi ottocenteschi propongono da un lato la Madonna del Sangue di Re e dall’altro la Madonna in trono col Bambino.
Un particolare da osservare nella piazza della chiesa è il tavoliere da gioco inciso (10) su un muro di contenimento. Si tratta del poco frequente gioco di strategia delle “pecore e del lupo”. La vicina Chiesa di S. Pietro (11), nata come oratorio nel ‘500 e divenuta parrocchia nel 1790, staccandosi da Cossogno, è abbellita all’interno da affreschi ed opere lignee del XVIII e XIX secolo.
12. Oratorio della Madonna Addolorata e Via Crucis. Edificato a partire dal 1757 e completato alla fine del XVIII secolo, è detto “dei Romani” perché costruito dagli operai di Ungiasca che, reduci dai lavori compiuti come migranti nelle chiese di Roma, prestarono gratuitamente la loro opera per questa costruzione. L’Oratorio venne collegato al paese da una Via Crucis, di cui si osservano i piloni, purtroppo privi degli affreschi, andati perduti.
13. Località La Nava. Piccolo nucleo di edifici rurali tra Ungiasca e Cossogno, vi si possono osservare terrazzamenti ben conservati e coltivati e una cappella in rovina con tracce di un antico affresco (XV secolo).
14. Cappella dell’Assunta. Tipologia architettonica antica con struttura a capanna, chiusa da grata e cancello in ferro battuto, conserva un bell’affresco con la Madonna Assunta databile al XIX secolo.
15. Lavatoio del ponte vecchio.
 
DA GUSTARE
Miele della Val Grande - Apicola Fantoli - www.alvearechedicesi.it
Agriturismo Villa Cresta, loc. Cresta - www.agriturismovillacresta.com Cell. +39 392 2460289; email: info@agriturismovillacresta.com
Antica Osteria da Donna Francesca, Piazza Vittorio Emanuele II, 6 Tel. 0323/468199; Cell. 348/3647470
 
ATTIVITA’SPORTIVE RICREATIVE
Escursionismo: rete sentieri Parco Val Grande
Percorsi corsa in montagna km verticale Cossogno-Runchio
Cicloturismo: noleggio Bici a Rovegro
 
ALTRE AREE DI INTERESSE
Cossogno:
- Ponte “romano” e orrido ‘Paradiso dei Cani’
- C.E.A. Museo dell’Acqua "Acquamondo"
- Centrali idrolettriche "Sutermeister" e "Gianazza"
- Sentieri Natura del Parco Val Grande:
‘Sentiero della religiosità’: percorso ad anello attorno a Cossogno
‘Sentiero della foresta’: da Cossogno a Rovegro
‘Sentiero della fatica’: da Rugno alla Conca d'Aurelio dove sono presenti numerose incisioni rupestri.
‘Sentiero dell’energia’: per la centrale idroelettrica "Sutermeister"
‘Sentiero del castagno’: per l’alpeggio di Miunchio
- Frantoio per le noci e mulino
- Ponte Casletto
- Alpeggi di Rugno, Miunchio, Nolezzo
- Incisioni rupestri del parco Val Grande (area Verbano)

INTERRACED

AREE PROTETTE OSSOLA

Rating 4 (1 Votes)

Follows us!

Informazioni

Difficoltà :

T

Dislivello :

200 mt.

Sviluppo :

5,4 km.

Tempo totale ore +/-:

2

Traccia GPS:

Segnale telefonico:

Assente

Come arrivare:

Meteo:

T = Turistico

Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

 

E = Escursionistico

Itinerari che si volgono su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi né impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici sulle montagne italiane.

 

EE = Escursionisti Esperti

Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione. Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini).

 

EEA = Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.

 

Fonte CAI

COME LEGGERE I DATI

 

Il portale Open Trek nasce dalla collaborazione tra appassionati di trekking, per dare un servizio gratuito e quanto più possibile completo a tutti coloro che vogliono fare escursioni in Ossola e zone limitrofe. Nonostante il nostro ed il vostro impegno a controllare e aggiornare tutte le informazioni non possiamo garantire l'esattezza di quest' ultime. 

Per questo motivo il portale Open Trek non si assume nessuna responsabilità per danni o incidenti derivanti da informazioni non corrette, sbagliate o mal interpretate. Tutti i tempi e le descrizioni delle escursioni sono da considerarsi solo indicativi.

 

In particolar modo il tempo indicato per l'escursione può variare sensibilmente in base alla forma fisica ed al meteo.

divider
donazione opentrek

ZERO PUBBLICITA!

Aiutami con un piccolo contributo...

divider

Gallery

Hai fatto questa escursione?

condividi le tue foto!

Carica le immagini da inviare *
Drag & Drop Files Here Browse Files

Dichiaro di essere il proprietario delle immagini e di volerle pubblicare sul vostro sito web ed i social ad esso collegati.

Si, ho letto la normativa sulla Privacy e l’accetto.

Cat. dislivello :

0/500 mt.

Cat. sviluppo :

0/5 km.

Cat. Tempo :

0/4 ore.