Pizzo Valgrande

Difficoltà:

EE

Dislivello:

1480 mt.

Sviluppo:

17,3 km.

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Escursione pizzo Valgrande

PONTE CAMPO 1319 MT. - PIZZO VALGRANDE 2529 MT.

Sentieri : F97 - F30 - F10

L'escursione al pizzo Valgrande 2529 mt. passando dal passo del Croso 2330 mt. è una lunga camminata che mette a dura prova le gambe, se non vi piacciono i passaggi su morene e pietraie ed i sentieri esposti meglio evitare. Il dislivello notevole obbliga ad affrontare dure salite, ed il percorso ad anello vi farà camminare parecchio. Volendo è possibile raggiungere il pizzo Valgrande salendo dal sentiero del lago D'Avino, evitando così la salita dal passo del Croso.
 
Arrivati a San Domenico si scende a Ponte Campo dove è possibile parcheggiare l’auto ( parcheggio a pagamento ), si prende quindi la strada gippabile che porta in alpe Veglia per abbandonarla circa dopo 1 km. seguendo le indicazioni per l’alpe Vallè 1785 mt. Volendo ci sono sentieri che tagliando nel bosco portano direttamente all'alpeggio. Altra variante è proseguire fino ad incrociare il bivio con il sentiero F97 che porta al passo arrivando direttamente della val Drozina ( sconsigliato - tratti esposti ).
All'alpe Vallè, troviamo una prima indicazione per il passo del Croso ( sentiero "di Scinc" ) e più avanti un secondo sentiero ( sentiero "i balmitt" ). Il primo sarebbe quello "ufficiale" ma risulta essere in cattive condizioni, la traccia si perde spesso nell'erba ed il fondo "sporco" rende la salita ancora più dura. Il secondo sembra essere più battuto ma presenta dei passaggi molto esposti ( vedi gallery ), non per tutti e da fare solo con condizioni meteo favorevoli.

 

SENTIERO DI SCINC
Dal Vallè si ritorna verso il Veglia e dopo aver superato dei prati molto ripidi si risale un canale molto ripido che porta in val Drozina dove si incrocia il sentiero de "i Balmitt". Questo sentiero evita i tratti esposti ma risulta essere praticamente abbandonato.

 

SENTIERO I BALMITT
Dopo le indicazioni del sentiero "di Scinc" proseguire fino alle indicazioni per i Balmitt, si risale quindi a stretti tornanti un canalino erboso per poi superare una balma rocciosa percorrendo un sentiero decisamente esposto. Sono presenti delle funi, tuttavia è da affrontare con la massima cautela, non è per tutti! Superati i tratti esposti si entra nella val Drozina.

 

Si arriva quindi in una valletta chiamata Drozina che si percorre affrontando rampe molto ripide, più avanti la pendenza cala ma per raggiungere il passo bisogna superare un passaggio in cresta leggermente esposto.
Arrivati al passo del Croso a quota 2330 mt. troviamo una palina segnaletica, si prosegue quindi verso destra in direzione della piana d'Avino ( paline gialle ), nei pressi di un piccolo lago un sentiero sulla destra ( poco visibile ) sale in direzione del pizzo Valgrande a quota 2529 mt. fino a raggiungerla. Si ritorna quindi dalla vetta al laghetto e, seguendo il sentiero segnalato con paline di legno, ci si dirige in direzione del lago d'Avino. Attraversiamo quindi il muro della diga e prendiamo il sentiero che per un primo tratto è su roccia, per poi scendere nei prati fino al lago delle Streghe. Da qui si arriva sulla piana del Veglia e poi, per la strada gippabile, si rientra a Ponte Campo.
 
VARIANTI
Il ritorno può essere fatto scendendo direttamente dal Lado d'Avino a Cianciarevo e quindi sulla piana del Veglia accorciando un po' il tracciato

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Informazioni

Difficoltà :

EE

Dislivello :

1480 mt.

Sviluppo :

17,3 km.

Tempo totale ore +/-:

7

Traccia GPS:

Segnale telefonico:

Scarso

Come arrivare:

T = Turistico

Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

 

E = Escursionistico

Itinerari che si volgono su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi né impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici sulle montagne italiane.

 

EE = Escursionisti Esperti

Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione. Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini).

 

EEA = Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.

 

Fonte CAI

COME LEGGERE I DATI

 

Il portale Open Trek nasce dalla collaborazione tra appassionati di trekking, per dare un servizio gratuito e quanto più possibile completo a tutti coloro che vogliono fare escursioni in Ossola e zone limitrofe. Nonostante il nostro ed il vostro impegno a controllare e aggiornare tutte le informazioni non possiamo garantire l'esattezza di quest' ultime. 

Per questo motivo il portale Open Trek non si assume nessuna responsabilità per danni o incidenti derivanti da informazioni non corrette, sbagliate o mal interpretate. Tutti i tempi e le descrizioni delle escursioni sono da considerarsi solo indicativi.

 

In particolar modo il tempo indicato per l'escursione può variare sensibilmente in base alla forma fisica ed al meteo.

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Cat. dislivello :

1000/1500 mt.

Cat. sviluppo :

15/20 km.

Cat. Tempo :

4/8 ore.