Antiche mulattiere storiche : Bognanco - Antrona
ITINERARI EMBLEMATICI CON FOCUS SUL PAESAGGIO TERRAZZATO nei territori gestiti dall'Ente di Gestione delle Aree Protette dell'Ossola e aree limitrofe
L’itinerario si snoda su antiche mulattiere storiche, tra le valli Bognanco e Antrona e lambendo i centri abitati di Domodossola e Villadossola.
Questo itinerario ricalca parte di tre itinerari con forte valenza storica e culturale: il Sentiero Stockalper (da Briga a Domodossola, attraverso il Passo del Monscera), la Via dei Torchi e dei Mulini (da Bognanco a Domodossola e quindi a Villadossola) e la Strada Antronesca (da Villadossola ad Antrona, e poi a Saas Alamagel e Saas Fee). Parte di questi importanti sentieri rientrano nel nostro itinerario.
Lungo queste vie storiche è possibile cogliere l'essenza dei luoghi attraversati, sia negli aspetti storico-culturali sia in quelli ambientali e della vita rurale dei tempi passati. Un tuffo nel passato che permette di leggere il paesaggio delle antiche economie agrarie di montagna grazie alla presenza di innumerevoli manufatti che raccontano arcaici modi di vivere in piena sintonia con la natura e i paesaggi aspri e ostili di queste vallate. Tra i punti d’interesse principali troviamo numerosi terrazzamenti, borgate ed alpeggi nei quali riscoprire vecchi torchi e mulini e quindi antichi mestieri e aree di culto.
L’itinerario escursionistico presenta un’estensione di circa 40 km (comprese due varianti) toccando diversi paesi, dove eventualmente alloggiare per affrontare il percorso in tappe: tra questi, i principali sono Bognanco Fonti, Domodossola, Villadossola e Antrona piana. E’ un percorso escursionistico nel quale l’unica vera difficoltà è proprio la lunghezza: si tratta infatti di sentieri a mezza costa, non distanti dal fondovalle, e quasi interamente nei boschi, con dislivelli graduali e alla portata di tutti. Agevolmente può essere percorso da famiglie, scolaresche, escursionisti esperti e ciascuno può godere del paesaggio a seconda dei propri interessi e delle proprie capacità escursionistiche.
L’itinerario si sviluppa alternando tratti su mulattiere ampie e lastricate, sentieri a mezza costa e brevi tratti asfaltati; per tutta l'interezza risulta ben segnato e di agevole accesso per i visitatori. Il percorso si snoda attraverso boschi di latifoglie misti con prevalenza di Castanea sativa, alternati a maggenghi (pascoli montani di bassa quota già disponibili in primavera). Il paesaggio è caratterizzato da piccoli borghi e alpeggi di bassa montagna, ormai quasi abbandonati, salvo che nei mesi estivi. Tra questi caseggiati si annoverano alcuni antichi torchi, un tempo utilizzati per la torchiatura delle vinacce, mulini adibiti alla molitura di cereali e terrazzamenti delimitati da muri a secco anche di ragguardevoli dimensioni. In passato questi terrazzamenti hanno rappresentato un esempio di architettura rurale per adattare l’aspro territorio ai fabbisogni umani e consentire il massimo sfruttamento dei pochi terreni atti alle colture che potessero resistere a questi climi, come ad esempio patate, grani antichi, castagni e viti. Tra gli altri elementi notevoli, che possono attirare l’interesse dei fruitori, si segnalano pregevoli testimonianze di arte sacra.
Proposta 2
UNA GIORNATA NEL MONDO RURALE DELLA VALLE ANTRONA
Questa proposta prevede la visita ai due macro punti di interesse denominati ANELLO DI VARCHIGNOLI e VIA DELLA SEGALE.
ANELLO DI VARCHIGNOLI
DATI TECNICI
Punto di partenza: Villadossola Boschetto
Punto di arrivo: Villadossola Boschetto
Distanza: 2 km
Tempo di percorrenza: 1h 20'
Dislivello: + 170m, -170m
Difficoltà: E (escursionisti)
Periodo consigliato: da marzo a ottobre
VIA DELLA SEGALE
DATI TECNICI
Punto di partenza: Montescheno
Punto di arrivo: Valleggia
Distanza: 3 km
Tempo di percorrenza: 1h 40'
Dislivello: + 330m,
Difficoltà: E (escursionisti)
Periodo consigliato: da marzo a ottobre
IL PERCORSO
Da Boschetto inizia il percorso ad anello per la visita al sito archeologico di Varchignoli, ove sono presenti muri a secco e case con blocchi ciclopici: In questa località la preistoria di Villadossola individua le proprie radici nei segni lasciati dall’uomo sulle pendici delle montagne al tempo della prima colonizzazione di questi territori. Queste primordiali opere di bonifica testimoniano la capacità creativa di quella cultura: ad essa, infatti, vanno ascritti i muri a secco megalitici innalzati per sostenere terrazzamenti coltivabili, collegati tra loro da un complesso sistema di scale in pietra, a volte incassate, a volte aggettanti. Chiare testimonianze della fatica dell’uomo volta ad adattare l’ambiente alpestre alle esigenze della propria sopravvivenza. Tutto il sito megalitico di Varchignoli è visitabile lungo un percorso ad anello con uno sviluppo di circa 2 km, dotato di segnaletica dedicata e pannelli esplicativi che si sviluppa a monte della località Boschetto, toccando i nuclei di Casa dei Conti, Rive Lazzaro, Veia Rota, Varchignoli e Valin Bianch: esso è inteso come unico punto d’interesse con testimonianze storiche e preistoriche dell’adattamento del territorio alle necessità dell’uomo.
Terminata la visita all'area di Varchignoli (percorso ad anello), con brevissima trasferta, spostarsi a Cresti.
Qui vale la pena compiere una deviazione sulla “Via della Segale” per visitare diverse frazioni ognuna con rilevanti manufatti che manifestano l’antica presenza di un’economia montana basata sull’agricoltura e sulla pastorizia. La coltivazione più diffusa era senza dubbio quella della vite anche se ricopriva una certa importanza la segale unitamente alle patate e alla canapa. Grande importanza ebbero le miniere di ferro presenti sul territorio di Montescheno attive sin dal XVI secolo. La “Via della Segale” si sviluppa sul sentiero C04 con piccole deviazioni dentro e fuori i diversi nuclei abitati permettendo di visitare il Mulino di Montescheno, importante manufatto ristrutturato ed ancora funzionante, il forno del pane a Progno, anch’esso in ottimo stato di conservazione ed utilizzato durante la festa del pane, la borgata di Barboniga, con un forno e un torchio in buono stato di conservazione (entrambi visitabili) e infine l’incantevole paesino di Valleggia, nel quale si può visitare, oltre al caratteristico paese molto ben conservato, un altro forno del pane posto in corrispondenza dell’oratorio dedicato alla Madonna del Sangue: si consiglia quindi il rientro sullo stesso percorso fino a Cresti.
I due itinerari permettono una full immersion nei paesaggi rurali terrazzati della bassa Valle Antrona: il primo con una forte connotazione storica, nell'area megalitica nei dintorni del borgo di Varchignoli, mentre il secondo consente di visitare le frazioni di Montescheno, alla scoperta di piccoli nuclei abitati restaurati, che custodiscono memorie del passato rurale della valle.
COME ARRIVARE
Il visitatore può raggiungere la località di Boschetto con il trasporto pubblico di linea da Domodossola o Villadossola (www.comazzibus.com) e da Cresti, al termine dell'escursione, fare rientro ai principali centri sempre con l'autobus di linea.
In caso di indisponibilità del trasporto pubblico, a Boschetto si trova comodo parcheggio per poter effettuare la visita all'area di Varchignoli (percorso ad anello) e quindi, con brevissima trasferta, spostarsi in auto a Cresti (anche qui comodo posteggio) per effettuare il percorso della Via della Segale, con andata e ritorno sullo stesso itinerario.
PUNTI DI RISTORO
Sia a Boschetto che a Cresti, in corrispondenza dell'inizio dei due itinerari, si trovano due punti di ristoro per una pausa a inizio o fine escursione.
I due itinerari possono essere percorsi in autonomia, oppure facendo affidamento ad una Guida Ambientale Escursionistica per il servizio guida e gli approfondimenti che essa può fornire all'escursionista : clicca qui.
PUNTI DI INTERESSE
1. Sito Archeologico di Varchignoli: I terrazzamenti, che solitamente caratterizzano le aree agricole montane, presentano in alcune zone dell’Ossola fenomeni megalitici di notevole risalto. Essi sono presenti nella fascia compresa tra i 400 e gli 800 metri di altitudine soprattutto nell’area compresa tra le località di Sogno e Varchignoli, all'imbocco della Valle Antrona.
In questo Sito Archeologico sono presenti terrazzamenti antichi di millenni e case con blocchi ciclopici: qui la preistoria di Villadossola individua le proprie radici nei segni lasciati dall’uomo sulle pendici delle montagne al tempo della prima colonizzazione di questi territori. Queste primordiali opere di bonifica testimoniano la capacità creativa di quella cultura: ad essa, infatti, vanno ascritti i muri a secco megalitici innalzati per sostenere terrazzamenti coltivabili, collegati tra loro da un complesso sistema di scale in pietra a volte incassate a volte aggettanti. Chiare testimonianze della fatica dell’uomo volta ad adattare l’ambiente alpestre alle esigenze della propria sopravvivenza. Tutto il sito megalitico di Varchignoli è visitabile lungo un percorso ad anello dotato di segnaletica dedicata e pannelli esplicativi che si sviluppa a monte della località Boschetto, toccando i nuclei di Casa dei Conti, Rive Lazzaro, Veia Rota, Varchignoli e Valin Bianch: esso è inteso come unico punto d’interesse con testimonianze storiche e preistoriche dell’adattamento del territorio alle necessità dell’uomo.
Quattro sono gli elementi specifici caratteristici di questa zona:
- Muri a secco dei terrazzamenti costituiti da conci di grandi dimensioni (megalitici) costruiti utilizzando materiali spontaneamente disponibile sul territorio allo stato naturale;
- Scale di comunicazione tra i differenti piani di livello dei terrazzamenti costituite con grandi lastre infisse a sbalzo nei muri, oppure posate su sostegni murari addossati ai muri di sostegno dei terrazzamenti;
- Camere sotterranee ricavate nei muri, frequentemente ampliate nel sottosuolo retrostante, coperte da false cupole e con l’accesso solitamente incorniciato da elementi accuratamente disposti;
- Rete dei condotti di drenaggio in muratura che percorre tutto il sottosuolo dell’area, per poi sfociare nei torrenti sottostanti.
La coltivazione della vite, introdotta nelle valli ossolane dai primordi della colonizzazione, accompagnò l’uomo nella sua storia agricola e costituì il livello più nobile del suo lavoro. Alcuni dei muraglioni hanno, inserite immediatamente sotto i blocchi del bordo superiore, una fila di lastre con apertura circolare praticata al centro o ottenuta giustapponendo due lastre con incavo a U. Queste lastre sono analoghe a quelle che in Valle sono chiamate “palanghe” e che sono utilizzate, ancora oggi, per infilare i pali di sostegno delle viti a spalliera.
2. Mulino di Montescheno: Il Mulino di Sasso, frazione di Montescheno, è un edificio particolarmente rappresentativo di questa particolare tipologia di opifici, molto diffusi in Ossola grazie all’abbondante disponibilità di acque correnti. E’ stato ricostruito tra il 1915 e il 1920 in sostituzione di un precedente mulino, reso inutilizzabile a causa della realizzazione di una centrale idroelettrica sul torrente Brevettola. Esso possiede meccanismi composti da una ruota verticale e due macine indipendenti. Oggi il mulino, funzionante, assolve anche ad uno scopo museale, attraverso alcuni pannelli descrittivi e un’esposizione di antichi attrezzi utilizzati per la pratica della macinazione.
La segale è una presenza antica nelle valli alpine; per secoli è stata coltivata anche sui versanti e sui terrazzamenti della Valle Ossola, per essere poi raccolta e utilizzata per la produzione di pane ed altri prodotti alimentari. Soprattutto nelle valli laterali (Antrona, Anzasca, Bognanco) e in alta Ossola, la coltivazione della segale, affiancata ad altri cereali, ortaggi, piante da frutta e vite da vino, qui ha dato origine ad un paesaggio agricolo costituito da vasti sistemi terrazzati.
VEDI ANCHE : TREKKING DEI TERRAZZAMENTI